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Un caso di psicoterapia





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18/02/18 - 10:55 - Giulia (Milano) 
L′arte della psicoterapia in pratica. Grande!
11/02/18 - 11:58 - Giorgia (Napoli) 
Una commovente storia, raccontata con grande maestria!
28/01/18 - 21:52 - Roberto Ruga  
In questo video vi racconto la storia di una paziente – una giovane donna - che viene da me perché si sente irrequieta, dice di aver fame di qualcosa che non trova da nessuna parte e ciò le procura uno stato di alienazione. Non sa entrare in relazione con questa strana smania e allora non riesce a fare altro che congelare questo magma informe. Entrando nel mio studio osserva curiosa le immagini sulle pareti commentando la stanza accogliente e i suoi colori caldi, poi si siede in modo composto sulla poltrona. A questa apparente compostezza si contrappone una strana vitalità, un po’ selvaggia e ingenua. C’è in lei qualcosa di artefatto, perché vuole apparire sicura, ma la sua è una spigliatezza ostentata, dietro la quale si intuisce che qualcosa la turba. Io ho subito la sensazione che il caso è complesso, ma allo stesso tempo sento di non potermi tirare indietro. Ciò che mi attrae è il suo distacco emotivo, la sua inaccessibilità insieme al bisogno di relazione e di contatto. Mi rendo conto che la contraddizione è questa. La paziente ha paura degli altri, e ciò accade quando la relazione comincia a diventare intima, vorrebbe innamorarsi ma allo stesso tempo teme di essere ferita. Ne vien fuori una situazione di stallo che sfocia nel blocco della personalità, per cui vige in lei una sorta di indifferenza verso tutto e tutti. La funzione di questa indifferenza è quella di rimuovere il dolore di un antico abbandono, ma il prezzo da pagare per questa difesa è l’aridità emotiva e l’isolamento sociale. Mi confessa che nei rapporti passati ha sempre raccontato tante bugie agli uomini, nel tentativo di sfruttarli o manipolarli, per paura di essere ferita. La strumentalizzazione degli altri è il suo stile, in tutte le relazioni che ha avuto ha ostentato una smania di controllo che ora traspare anche in seduta, insieme alla convinzione di essere una persona indegna d’amore e di fiducia. L’illusione di controllare gli altri rappresenta per lei un tentativo onnipotente di estorcere l’amore che non ha avuto. Mi parla di come abbia dovuto sacrificarsi in nome dei desideri del padre. Vive una vita spaccata in due, da un lato ci sono i desideri degli altri e dall’altro c’è l’oscurità informe dei suoi desideri, che non vede chiaramente. E’ delusa e la delusione si è trasformata in odio generico verso tutti, ma in realtà capiamo che questo odio è verso se stessa in quanto persona incapace di affermare il suo desiderio. Quella è la voce dell’anima, che ci rende indistruttibili. E’ lei il nostro “fuoco”, la nostra ricchezza psicologica. Cambiamo, grazie al fuoco dell’immaginazione. Questa è la psicoterapia: un campo di sentimenti che mette a fuoco le contraddizioni della vita, per comporre un nuovo puzzle. Roberto Ruga

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