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Jung e la Sincronicità




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25/09/13 - 13:46 - Adriano (Ragusa) 
In breve tempo è riuscito a offrire una panoramica essenziale su questo concetto alquanto controverso del Maestro Jung. Grazie.
03/10/11 - 17:29 - Simona Zanirato (Rovigo) 
Chiaro! Finalmente una lezione esaustiva su un tema oscuro e di non facile comprensione. Complimenti per il sito!
02/07/10 - 12:03 - Caterina (Roma) 
Bello! Veramente bello! Questo sito offre risposte concrete alle tante curiosità della gente, con uno stile suggestivo, che trasmette serenità e gioia di sapere. Ogni video presenta aspetti interessanti di un mondo complicato e ricco che affascina ognuno di noi: la psiche. Entrando nel sito si ha la sensazione di essere in un affresco, nel quale ogni pennellata è sapientemente riposta e incastonata per creare un effetto globale molto bello perché risponde au un nostro bisogno di sapere, costantemente gratificato, che ci fa vedere il mondo con occhi diversi, quelli della nostra interiorità bisognosa di rinnovarsi.
07/06/10 - 17:09 - A. Lillo 
Molto interessante e ben spiegato il concetto di sincronicità, tra i più ostici dell'impianto teorico junghiano. Complimenti illustre collega.
11/05/10 - 18:49 - Giulio (Ancona) 
Lezione impeccabile e interessante. Complimenti
25/04/10 - 18:27 - Marta (Bo) 
Gran bella lezione Prof.
31/05/09 - 18:11 - Guglielmo (To) 
Bel video, bravo. Non è facile spiegare la sincronicità.
05/04/09 - 15:45 - Adolfo Levi (Torino)
E' curioso che "per puro caso" mi sia imbattuto nel suo sito pieno di cultura. A proposito di sincronicità, ho letto di un aneddoto che, scherzosamente, può essere visto come la prova lampante a sostegno della sincronicità. Nel XX secolo la fisica si divise sempre più nettamente in due branche distinte, la fisica teorica e la fisica sperimentale, la prima vicina alla matematica e alla speculazione, mentre la seconda a diretto contatto con il laboratorio e rappresentando un po' la parte manuale della scienza sperimentale. Inevitabilmente sorsero dei campanilismi tra le due fazioni per cui i fisici sperimentali apostrofavano i loro colleghi "più aristocratici" accusandoli di dedicarsi alla teoria a causa della scarsa manualità pratica che li rendeva inadatti al lavoro in laboratorio. Pauli era molto stimato come fisico teorico, ma i colleghi e amici sperimentali lo consideravano un vero problema. Non solo non gli permettevano di toccare gli strumenti per paura che li rompesse ma, addirittura Otto Stern gli proibì l'accesso ai laboratori durante l'esecuzione di esperimenti, questo perché la sua semplice presenza poteva causarne il fallimento. In suo "onore", questo, veniva chiamato pomposamente: l'effetto Pauli. Capitò che uno strumento particolarmente costoso e delicato si ruppe nel laboratorio di James Franck a Gottinga, che raccontando la cosa ai colleghi di Zurigo scherzò dicendo che, almeno quella volta, la responsabilità non poteva essere di Pauli perché non c'era. Questi però gli ribatterono che recandosi a Copenaghen, esattamente quel giorno, Pauli era sceso alla stazione di Gottinga per cambiare treno! A parte questo divertente episodio, dottor Ruga lei è molto chiaro (e anche simpatico) nell'esporre uno dei concetti più oscuri e travisati dell'impianto teorico junghiano.
16/03/09 - 20:02 - Carla Di Iullo
Finalmente Prof. ho capito pienamente cosa intende Jung quando parla di sincronicità! Complimenti, la sua lezione è esemplare.

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