N° destinatari previsti: Genitori 20 Motivazione dell’intervento (Analisi dei bisogni, ecc.
Il disagio giovanile ha assunto in questi anni una particolare dimensione manifestandosi nell’estrema difficoltà o assenza degli scambi comunicativi tra giovani e adulti. La carenza di comunicazione e di risposte adeguate ha sicuramente un posto importante nella crescita del disagio giovanile e delle difficoltà scolastiche. Non di meno la figura del genitore trova sempre maggiori difficoltà nel comunicare con i figli, che presentano nuove problematiche dal punto di vista generazionale. La scuola è la più importante occasione di incontro con i ragazzi, quindi una grossa opportunità educativa di comunicazione e di prevenzione.
Gli alunni in maggioranza vivono l’esperienza scolastica in modo superficiale e poco partecipativo. In tale realtà non mancano situazioni di disagio, casi “a rischio” e di possibile abbandono per insuccesso che, per particolari cause, sfuggono al consueto controllo educativo e sfociano in situazioni di disadattamento scolastico e sociale. Sono presenti, all’interno dell’ambiente familiare di appartenenza dei ragazzi, situazioni di inadeguatezza non solo culturale ma anche affettiva, in quanto numerosi sono i casi in cui i genitori per impegni lavorativi o per varie ragioni trascurano i propri figli. L’ambiente sociale di appartenenza è ad alto rischio di criminalità, si registra la presenza di ragazzi con problemi di droga, di alunni extracomunitari, disabili e appartenenti a comunità nomadi. Il tessuto sociale registra un certo degrado dei valori umani fondamentali. Il fine del progetto è quello di rimuovere alcune manifestazioni di malessere, quali demotivazione, disimpegno, evasione dal quotidiano, rapporti vissuti male con la famiglia e con gli adulti in generale ed altre forme di rifiuto dei valori, traditi nei comportamenti degli adulti e nel costume sociale; soprattutto quello di creare il presupposto di “star bene” a scuola, svolgendo attività nuove in una scuola dove ognuno trova il suo spazio e si realizza in rapporto ai suoi bisogni ed interessi. In definitiva il progetto mira alla qualità della vita dentro e fuori la scuola. Alunni, genitori e docenti devono vedere la scuola come un luogo sano di crescita e formazione umana e culturale, un ambiente dove vive una grande famiglia in cui i componenti lavorano insieme e si aiutano a superare le difficoltà, fanno esperienze piacevoli, a volte si divertono e nel contempo crescono. Obiettivi formativi specifici e trasversali:
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Premessa Premesso che il fine del progetto è quello di migliorare la qualità della vita di tutte le persone coinvolte, con questo progetto, si cercherà di rimuovere le manifestazioni di malessere generatesi all’interno dei rapporti tra genitori e figli, creando così il presupposto per “star bene” in una scuola, vista come luogo in cui vive una grande famiglia dove i componenti lavorano insieme e si aiutano a vicenda per superare le difficoltà condivise. Obiettivo generale Il lavoro da svolgere insieme ai genitori mira ad offrire loro, grazie al contributo dello psicologo ed all’interno dell’istituzione scolastica, l’occasione di ragionare sul proprio modo di essere e di porsi, chiarire dubbi e confusioni, prendere decisioni più opportune rispetto agli atteggiamenti da assumere nell’educazione dei propri figli. La famiglia resta infatti il soggetto primario della società; è il primo spazio dell’impegno sociale, la prima comunità educativa. Pertanto oggi la famiglia, di fronte al disagio, al malessere che pervade i suoi componenti, è chiamata ad individuare risposte a numerose emergenze. La nuova qualità della vita, la conquista del senso del benessere non possono prescindere dal suo impegno. Inoltre gli aspetti problematici che oggi caratterizzano la comunicazione tra i ragazzi, i loro insegnanti e i loro genitori, possono determinare scompensi e situazioni di conflitto che vanno assolutamente risolti. Finalità di questo progetto è infatti pervenire ad una relazione comunicativa corretta, che svolga una funzione decisiva nell’individuare bisogni, nel chiarire situazioni, nel superare disagi, nel fornire strumenti e aiuti per un’autonoma maturazione psicofisica. Il lavoro sui genitori sarà dunque riferito principalmente alla conoscenza delle problematiche legate al periodo della preadolescena in relazione alla prevenzione di violenze e atteggiamenti asociali, delle tossicodipendenze, all’educazione alimentare e all’educazione sessuale. L’obiettivo generale sarà dunque quello di aumentare le competenze psico-sociali delle persone al fine di poter incidere sulle cause dei fenomeni che producono malessere e sintomi. Individuare e stimolare l’attivazione di misure che modifichino in positivo i comportamenti e lo stile di vita delle persone, soprattutto da un punto di vista relazionale. Per raggiungere tale obiettivo, si cercherà di diffondere una sensibilità psicologica nei rapporti tra le persone in genere, in particolare favorendo e potenziando competenze riguardo a problematiche relative al periodo della preadolescenza. Obiettivi specifici
ORGANIZZAZIONE MODULARE DEI CONTENUTI Modulo 1: pubertà e sviluppo psicofisico Modulo 2: anoressia e bulimia Modulo 3: la droga Modulo 4: alcolismo e tabagismo Modulo 5: il bullismo UNITA’ DIDATTICHE Modulo 1 U.D.1 aspetti cognitivi ed emotivi della personalità dell’adolescente U.D.2 psicopatologia: crisi e rotture in adolescenza Finalità – Acquisire ed incrementare una sensibilità psicologica atta ad intuire, affrontare ed elaborare problematiche relative alla crescita e allo sviluppo psicosessuale. Modulo 2 U.D.1 psicopatologia delle condotte centrate sul corpo U.D.2 disturbi delle condotte alimentari: anoressia e bulimia Finalità – Conoscenza dell’origine e dello sviluppo del disturbo alimentare, con cenni di comprensione psicodinamica, concetto di capro espiatorio e schema di invischiamento familiare. Modulo 3 U.D.1 tossicomanie: droghe e loro effetti, fenomenologia del vissuto U.D.2 introduzione ad una visione psicologica della tossicomania Finalità – Sviluppare competenze comunicative e di ascolto, relative alle problematiche dell’adolescente in un’ottica interpersonale del comportamento antisociale. Modulo 4 U.D.1 determinanti psicologiche dell’alcoolismo e del tabagismo U.D.2 fattori di personalità e famiglia multiproblematica Finalità – Prevenzione del fenomeno con incremento di abilità specifiche volte a far fronte a situazioni ad alto rischio. Modulo 5 U.D.1 problematiche emozionali del bambino in un contesto scolastico U.D.2 problematiche emozionali dell’adolescente aggressivo Finalità – Conoscenza, studio della diffusione, e delle cause psicologiche del fenomeno bullismo. METODOLOGIA L’attività prevista, inizierà con una breve presentazione degli operatori (tutor e psicologo) e di tutti i partecipanti (dire qualcosa di sé, compresi pregi e difetti del proprio carattere). L’obiettivo di tale metodo è quello di facilitare la creazione di un gruppo di lavoro come strumento di intervento, attraverso la divulgazione di tecniche di comunicazione efficace e di self-change. Una particolare enfasi verrà posta sugli aspetti e le modalità della comunicazione: linguaggio verbale e non verbale, paralinguistica, mimica facciale, sguardo, movimenti del corpo, postura, distanze, gesti. Si cercherà così di far emergere ed individuare l’assunzione di atteggiamenti relazionali tipici di ogni partecipante, promuovendone quelli positivi e produttivi, per una migliore coesione del gruppo. L’accento verrà posto sullo sviluppo di risorse e potenzialità personali, per stimolare la disponibilità al cambiamento, tramite la promozione di gruppi di tipo auto-aiuto. Un primo passo sarà quello di analizzare i bisogni, le percezioni e le rappresentazioni delle persone inserite nello specifico contesto ambientale, sondando gli atteggiamenti e le aspettative presenti, nonchè gli stili di rapporto interpersonale. L’intento sarà quello di sviluppare capacità e risorse personali, competenza, potere di generare alternative nuove, capacità di sentirsi responsabili per ciò che succede nelle relazioni disfunzionali e problematiche in genere. Una modalità di intervento avverrà attraverso la consulenza offerta ai partecipanti, con lo scopo generale di migliorarne le capacità e le risorse, per il conseguimento degli obiettivi. A tal scopo sarà opportuno creare un’atmosfera di stima e fiducia reciproca, cercando di stimolare la comunicazione e la cooperazione, attraverso la modalità dell’ascolto attivo. La trattazione di ogni modulo, da parte dell’operatore, attraverso una breve introduzione al tema, verrà seguita da una discussione in gruppo e dall’esposizione da parte dei partecipanti di eventuali problematiche familiari o personali collegate al tema trattato. L’aspettativa da parte dell’operatore è che una tale analisi, fatta insieme al gruppo, dovrebbe rilevare le aree problematiche, le variabili a cui questi problemi sono correlati, ma anche i punti-forza ed i fattori sui quali è più agevole intervenire, considerando anche il lavoro interdisciplinare condotto dall’équipe. Sarà utile creare e favorire, all’interno del gruppo, una relazione di sostegno, comprendente comportamenti di ascolto ed accettazione, che esprimano interesse e comprensione. Si daranno informazioni sulle tecniche di gestione dei conflitti, affinchè siano gli stessi soggetti a trovare modi nuovi e creativi di soluzione dei problemi, accrescendo così la possibilità di controllare attivamente la propria vita (empowerment). SUSSIDI Fotocopie del materiale informativo sui temi più importanti, trattati durante gli incontri. VERIFICA Discussione libera in gruppo. TEMPI E COSTI Il progetto prevede un totale di 30 ore di formazione ed un costo di Euro 1.500,00 + IVA. Dr. Roberto Ruga |
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